di dandy » 16/10/2009, 11:59
L’impresa è molto difficile. Mi è stata affidata la sfilata “Primavera, colori e sapori”, e sinceramente non so da che parte cominciare. Cioè, a dire il vero ho già tutto. Ma mi manca quel tocco in più, quel pizzico di fantasia. Mi manca qualcosa che, nel finale, faccia il botto. Ecco. Ad un tratto l’illuminazione: farò sfilare una ragazza che personifichi la primavera. Certo. Ma da che parte iniziare? Ho visto circa duecento ragazze e di loro nemmeno una me ne va bene. Quando ormai ho perso la speranza, quasi per caso, trovo lei. È una taglia 48. Ma è stupenda. Capelli neri, alta e molto procace, lineamenti finissimi e bellissimi. È proprio quello che cerco. Io mi immagino la primavera proprio come è lei, vestita come io l’ ho voluta. Partiamo dalla scelta anomala: scelgo una taglia 48 perché cerco una ragazza assolutamente non filiforme, io immagino la primavera come una donna avvenente, procace, prorompente, abbondante. So che questa mia scelta di una taglia 48 forse sarà un po’ fuori dagli schemi, ma la primavera per come la vedo io è così, ricca, abbondantissima. Porta un vestito di Jean Paul Gaultier, fatto di pizzi dorati, con volant, sfarzoso, esagerato, caricato con dei fiori sul davanti, perché è così la mia primavera: una donna avvenente, che ha tanto da dire e da dare, che non si limita a un figurino, ma ha sostanza, è una primavera ricca di frutti e di fiori, anche sull’abito, decorato con fiori colorati, accompagnati da un cestino di suoi fiori e frutti che lei tiene in mano. È il trionfo del colore, del profumo, dell’estatsi, la perdizione in lei è totale, in questa sua semplicità spoglia. Ai piedi è nuda, cammina sulla sua terra, ed ha solo delle cavigliere dorate simili all’abito che li avvolgono, volutamente caricate che rappresentano la sua ricchezza, i capelli sono arruffati, scuri, aumentano la sua avvenenza, con dei fiori incastrati. Ha un sorriso semplice, genuino, è la donna più naturale che esista, carica nei vestiti, ma senza essere troppo. Visto che, infatti, ho già caricato parecchio nell’abito, chiudo il tutto con un profumo fiorato, La Chasse aux Papillons, senza mettere trucco o smalti, ma la voglio così, struccata e semplice. È una primavera che si legge nell’abito, nei fiori, e nella sua procacità, nel suo essere abbondante ( non scordiamoci che, per i primitivi, la bellezza e la natura erano presentate come statue di donne grasse!), senza troppo badare a sé, alla forma…conta la sostanza qui, non la forma, non l’apparenza del trucco e degli sfavilli. Cammina in passerella, durante la prova, lasciando dietro sé un profumo di fiori che incanta, coi suoi capelli scuri arruffati al vento, il suo abito che fascia il mondo, quel suo corpo che è vita e darà la vita. E la vedo camminare. E penso “ecco, questa per me è la primavera!”.
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