ROMA - La nostra famiglia planetaria, il sistema solare, è insolita e speciale. Lo dimostra su Science una simulazione coordinata dall'università canadese di Guelph secondo la quale perché si formi un sistema come il nostro c'é bisogno di condizioni perfette. Lo studio ha preso come riferimento le informazioni relative ai circa 300 pianeti esterni al sistema solare scoperti dai primi anni '90 a oggi e per la prima volta ha simulato la nascita di oltre 100 sistemi planetari dall'inizio alla fine. In precedenza, infatti, a causa dei limiti computazionali i modelli hanno fornito solo una breve immagine del processo.
Il lavoro ha richiesto potenti supercomputer e ha ricostruito i primi istanti in cui, nel disco di polveri che circonda una stella appena nata, i granelli di polvere cominciano ad addensarsi e a scontrarsi l'un l'altro aumentando di dimensioni fino a diventare pianeti maturi. La simulazione suggerisce che quasi sempre la nascita di un sistema planetario è drammatica. I pianeti vengono premuti 'spietatamente' verso la stella dal disco di gas e sono affollati tutti in prossimità di essa.
Le interazioni gravitazionali che si generano da questa vicinanza costringono le orbite dei pianeti a diventare molto allungate. Tale abbraccio gravitazionale spesso produce anche un effetto fionda che scaglia i pianeti ovunque nel sistema e anche nello spazio. Questa storia turbolenta sembra essere condizionata da due fattori: le dimensioni del disco di gas e il suo periodo di vita.
Dischi più piccoli e di vita breve, secondo lo studio, tendono a generare un sistema armonico, con orbite circolari, con pianeti rocciosi posti in zone dalle temperature favorevoli alla vita e con pochi pianeti giganti come è accaduto nel nostro sistema. Al contrario, dischi grossi e più longevi tendono a generare pianeti giganti gassosi, bollenti e inospitali vicinissimi alle loro stelle madri, con orbite molto allungate, come quasi tutti i pianeti scoperti finora.
Fonte: Ansa.it