Gelmini:"Scuola vicina al collasso"
Il ministro: "Taglieremo 87mila posti"
"Con il ritorno al maestro unico, previsti tagli per 87.000 posti pari al 7% dell'organico". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, a 'Radio Anch'io'. Il ministro ha aggiunto: "Il decreto non toccherà il tempo pieno e gli insegnanti di sostegno ma la situazione della scuola italiana è vicina al collasso". Secondo la Gelmini il 97% della spesa è in stipendi e i tagli sono necessari: "Non possiamo più rimandare".
Un solo docente per intero ciclo scolastico
Lo stesso insegnante per l'intera durata del ciclo scolastico. E' questo l'obiettivo a cui punta il governo. "Già nel disegno di legge presentato il primo agosto - ha detto il ministro Gelmini - è previsto che il principio che va fermato in maniera chiara è quello della continuità didattica. Intendiamo farlo prevedendo che un insegnante, quando arriva in una scuola ed ha una cattedra, debba rimanere almeno per due anni. Mi auguro - ha proseguito - che dal dibattito parlamentare attorno a questo ddl si possa garantire tutto il ciclo scolastico e cioè la presenza in cattedra per tutta la durata del percorso. Cambiare in continuazione insegnante - ha concluso - è un impoverimento della qualita' della didattica che penalizza soprattutto gli studenti".
Insegnanti di sostegno rimarranno
"Questo governo non ha toccato gli insegnanti di sostegno perché non ha intenzione di ridurre questa tipologia di servizio". Ha aggiunto la Gelmini. "Esiste un provvedimento normativo che prevede la proporzione di due ragazzi per docente di sostegno, intendiamo applicarla e mantenerla. Non c'è nessuna volontà di penalizzare gli studenti diversamente abili. E' grave - ha detto ancora il ministro - che si voglia accusare il governo di non avere sensibilità su questo tema".
Estenderemo il tempo pieno
"Non verrà meno il tempo pieno, anzi riusciremo, non spendendo soldi in più, ad aumentare lo spazio ad esso riservato". Lo ha assicurato la Gelmini ribadendo che la scelta del maestro unico risponde a un'esigenza pedagogica precisa. "Il governo si rende conto - ha detto il ministro - che nelle famiglie ci sono difficoltà economiche e che la maggior parte delle mamme lavora. In questo modo - ha aggiunto riferendosi all'introduzione del maestro unico - non solo manterremo il tempo pieno ma riusciremo a migliorare il servizio estendendolo a un numero maggiore di classi". Premettendo che "non è immettendo nella scuola più ore o più soldi che si migliora la qualità", Gelmini ha detto di non capire "perché il contribuente debba pagare tre insegnanti per una scuola primaria che funziona benissimo anche con uno solo. Non ci sono soldi per gli asili nido? Finchè ci saranno sprechi non ci saranno soldi per aiutare le famiglie e migliorare la scuola. Questo governo ha preso l'impegno di raggiungere entro il 2011 il pareggio di bilancio. La spesa pubblica va riqualificata. Se la spesa per l'istruzione in 10 anni è aumentata con un decadimento della qualità forse bisogna interrogarsi sul perché".
In tre anni 87mila dipendenti in meno
"La situazione della scuola è molto grave, vicina al collasso: il 97% della spesa è in stipendi: saranno quindi tagliati 87.000 posti in 3 anni, il 7% della spesa. Non possiamo piu' rimandare, non ha senso difendere lo status quo". Per quanto riguarda la formazione degli insegnanti, con il blocco delle graduatorie restano inutilizzate le Scuole di specializzazione all'insegnamento secondario (SSIS) che abilitano all'insegnamento. Un "atto di onestà intellettuale perché cosi' come era previsto il meccanismo sfornava solo precari. Ne abbiamo troppi - aggiunge il ministro Gelmini - la politica li ha presi in giro: io non me la sento di prendermi questa responsabilità morale prima che politica. Abbiamo potuto mettere in ruolo solo 25.000 persone, quello che il sistema consente". Un'altra misura prevista dal decreto è l'edizione dei libri scolastici "ogni 5 anni per aiutare le famiglie in questo momento di difficolta' economica e per evitare una certa disinvoltura alla ristampa dei libri, spesso inutile".
Fonte: Tgcom.mediaset.it