Funzione pubblica, mobilitazioni territoriali poi manifestazione nazionale
Scuola e statali verso lo sciopero
Il 30 ottobre mobilitazione contro il decreto Gelmini sul maestro unico. Intanto arriva il sì della Camera
MILANO - I lavoratori pubblici si preparano a scendere in piazza. Gli statali per sostenere la vertenza di rinnovo del contratto di lavoro; gli insegnanti - e ad essi si affiancheranno anche gli studenti - per protestare contro il decreto Gelmini che prevede tra l'altro il ritorno al mastro unico nelle scuole elementari.
LA SCUOLA - Lo sciopero generale della scuola è fissato per giovedì 30 ottobre, con una manifestazione nazionale a Roma. Lo hanno deciso i sindacati di categoria - Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda - dopo il tentativo di conciliazione al ministero dell'Istruzione (passaggio ineludibile nelle procedure previste dalla legge per la proclamazione dello sciopero), contro il decreto varato dal ministro Gelmini. Approvato dalla Camera (il via libera è arrivato con 280 voti a favore e 205 contrari), è invece bocciato senza riserve dal mondo della scuola che si prepara a scendere in piazza rispondendo all'appello dei sindacati. Un appuntamento che arriva dopo una marcia di avvicinamento cominciata già da settimane e costellata da sit-in davanti al ministero, iniziative spontanee di protesta, occupazioni, notti bianche, dal nord al sud della penisola.
GLI STATALI - I sindacati del pubblico impiego hanno deciso oggi tre scioperi regionali (Nord, Centro, e Sud e Isole) da tenersi in tre distinte date. Successivamente, «in assenza di adeguate risposte», è prevista un'ulteriore giornata di sciopero nazionale, con manifestazione. Le iniziative di lotta sono state decise a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto. In base alla legge sulla regolamentazione degli scioperi nei servizi pubblici, gli scioperi regionali dovrebbero tenersi tra ottobre e novembre.
Fonte: Corriere.it