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[SCIENZA] Scoperta nuova molecola anti-Aids

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[SCIENZA] Scoperta nuova molecola anti-Aids

Messaggiodi susamiello » 28/10/2008, 15:18

Bloccata la replicazione mediante un enzima del nostro organismo: è la prima volta
I farmaci classici inibiscono proteine dell'Hiv: ma queste mutano e li rendono inefficaci

Scoperta nuova molecola anti-Aids blocca il virus nelle cellule umane
La novità è "made in Italy": vi hanno collaborato il Cnr di Pavia e l'Università di Siena

ROMA - Nuove speranze per combattere il virus dell'HIV, responsabile dell'AIDS, arrivano da una piccola molecola scoperta da ricercatori del Laboratorio di Virologia Molecolare diretto da Giovanni Maga presso l'Istituto di Genetica Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pavia (Igm-Cnr), in collaborazione con il Laboratorio di Chimica Farmaceutica dell'Università di Siena, diretto dal professor Maurizio Botta. Si tratta di una molecola farmacologicamente attiva, in grado di bloccare l'infezione poiché diretta contro un "enzima cellulare", a differenza della terapia attuale che si basa invece su farmaci diretti contro "enzimi virali": una via, questa, che da qualche anno è stato dimostrato essere la più efficiente contro la malattia.

"Il virus HIV è un parassita delle cellule umane, non essendo in grado di riprodursi al di fuori dell'organismo infetto", spiega Giovanni Maga dell'Igm-Cnr. "Come un vero predatore, il virus si introduce nella cellula colpita dall'infezione (solitamente un linfocita del sangue) e la 'spoglia' delle sue risorse nutritive ed energetiche per duplicare il proprio genoma e costruire nuovi virioni. Al termine di questo processo di spoliazione, i nuovi virus escono dalla cellula, la quale, esaurite le sue energie, muore".

All'interno della cellula infetta, il virus HIV prende il controllo di numerosi enzimi cellulari, distogliendoli dalle loro normali funzioni e "obbligandoli" a lavorare per produrre nuove particelle virali. "Uno di questi enzimi è la proteina cellulare DDX3", spiega ancora il dottor Maga, "che normalmente interviene nella produzione delle proteine cellulari, facilitando il flusso di informazione genetica tra il nucleo (dove l'informazione viene custodita) e il citoplasma (dove l'informazione viene tradotta in nuove proteine). Il virus HIV si inserisce in questo "circuito" e fa sì che DDX3 trasporti solo l'informazione genetica virale, al fine di massimizzare la produzione di proteine virali a scapito di quelle cellulari. Quindi DDX3 è un cofattore essenziale per la riproduzione del virus all'interno delle cellule umane".

Partendo da queste premesse, i ricercatori hanno utilizzato tecniche computerizzate per disegnare una molecola 'su misura' per la proteina DDX3, la quale, successivamente sintetizzata e provata nei test biologici, si è dimostrata in grado di interferire con l'azione di DDX3, bloccandola. I risultati, pubblicati sulla rivista Journal of Medicinal Chemistry dell'American Chemical Society, dimostrano come il blocco dell'azione di DDX3 causi l'interruzione della replicazione virale nelle cellule infette dal virus HIV, senza danneggiare le cellule non infette, che, al contrario del virus, posseggono meccanismi in grado di compensare la perdita di DDX3.

"Questi risultati dimostrano, per la prima volta", aggiunge il ricercatore, "che un farmaco diretto contro un enzima cellulare è in grado di bloccare l'infezione da HIV. La terapia attuale anti-AIDS si basa su farmaci diretti contro enzimi virali". Ma gli enzimi virali hanno la tendenza a modificare la loro struttura (mutare) durante la terapia, diventando resistenti ai farmaci utilizzati. "Gli enzimi cellulari, invece, hanno una capacità molto inferiore di mutare", conclude Giovanni Maga, "perciò un farmaco diretto contro un enzima della cellula avrebbe più probabilità di conservare la sua efficacia anche per tempi lunghi di terapia".

Fonte: Repubblica.it


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