La cifra variera' secondo i figli e i famigliari a carico
Aiuti anti-crisi: a Natale 150-800 euro di bonus per famiglie con redditi bassi
Indiscrezioni sulle misure del governo: una tantum basata sul "quoziente famigliare", costo totale di 1-1,5 miliardi
ROMA - A Natale potrebbe arrivare un bonus fiscale variabile tra 150 e 700-800 euro per le famiglie con redditi inferiori a 20 mila euro all'anno. La cifra varia a secondo dei figli e dei famigliari a carico. È una delle ipotesi che il governo sta studiando per il decreto anti-crisi, e potrebbe affiancare le altre misure fiscali. Sarebbe già stata accantonata invece l'idea di una sovrattassa per i gestori di telefonia mobile.
QUOZIENTE FAMIGLIARE - Il bonus sarebbe una sorta di una tantum per aiutare le famiglie più povere, e introdurrebbe per la prima volta il «quoziente famigliare» tenendo conto sia del reddito che del numero dei componenti del nucleo famigliare. Gli sconti sarebbero modulati tenendo conto di tre diverse fasce di reddito e composizione familiare: ne avrebbero così diritto
- i coniugi senza figli (due soli componenti) fino a 12 mila euro
- le famiglie composte da 3-5 componenti tra 12 mila e 17 mila euro di reddito
- le famiglie con sei o più componenti fino a 20 mila euro.
COSTO DI 1-1,5 MILIARDI - Le prime ipotesi prevedevano di restringere l'intervento ai soli lavoratori dipendenti e ai pensionati. Ora invece - secondo quanto si è appreso - si pensa anche ad altre categorie di contribuenti. Per lavoratori dipendenti sarà pagato probabilmente dai sostituti d'imposta. Per chi non ha un sostituto, invece, il bonus potrebbe essere erogato direttamente dall'Agenzia delle entrate con le stesse modalità del bonus incapienti. Il costo totale dell’operazione dovrebbe aggirarsi fra 1-1,5 miliardi di euro. I tecnici del ministero dell’Economia sono al lavoro e il ventaglio esatto delle misure non sarà pronto prima della prossima settimana, quando il decreto sarà varato. Gli interventi che al momento dovrebbero rientrare quasi sicuramente nel provvedimento sono la proroga della detassazione degli straordinari, la riduzione di 3-4 punti degli acconti fiscali, lo spostamento del pagamento Iva (che dal momento dell'emissione della fattura slitterebbe al momento dell'incasso), e una norma che prevede il riallineamento per le imprese che non hanno applicato ancora i criteri contabili internazionali.
Fonte: Corriere.it