Luxuria, Annamaria, le pinze
Pronta a partire per l'Isola, l'ex onorevole si racconta in una lunga intervista verità. In cui svela, tra l'altro, che i suoi seni (seminuovi) hanno un nome. E dopo il reality, un libro di favole sui transgender
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Da quando si è saputo della sua partecipazione all'Isola dei famosi su di lei sono uscite notizie di ogni genere. Da «mi sono prostituita» a «ho amato una donna». Lei, l'ex onorevole, ha le spalle larghe e in queste settimane ha incassato critiche e complimenti come niente fosse. In questa intervista parla a cuore aperto di se stessa, della sua vita, della politica e del reality di Simona Ventura. E ci anticipa una notizia: ha pronto un libro di fiabe sui trans.
Da quando è caduto governo a oggi quali sono stati i tuoi impegni?
Ho partecipato a diverse feste di Liberazione, a dibattiti che hanno avuto come argomento il tema dei diritti civili e sociali. Ero presente ai quattro gay pride che si sono tenuti in Italia: Roma, Biella, Catania e Bologna. Ho continuato a scrivere sul quotidiano Liberazione. Sono stata impegnata con lo spettacolo “Discarica”.
Il lavoro da parlamentare ti manca?
No perché io sono una persona che dice quello che pensa indipendentemente dal ruolo che ha. Quello che ho sempre fatto da semplice cittadina, parlando dal palco del Muccassassina (celebre locale di Roma, ndr.) o da quello del gay pride, o a tavola con i conoscenti, continuo a farlo dopo la sconfitta elettorale. Mi ero imposta due soli mandati, non pensavo comunque di invecchiare o farmi crescere la barba in parlamento, per cui visto che il secondo mandato non mi è andato bene, punto e basta.
Se ricapitasse non ti interesserebbe ricandidarti?
Per il momento non intendo la politica da un punto di vista istituzionale.
Cioè?
Non come carica. Penso che parlare del tema degli emarginati sociali in uno spettacolo teatrale come “Discarica” o da una manifestazione o presentando il mio libro sia comunque politica.
O da una spiaggia dell’Honduras, se è per questo
Voglio provare a sentirmi una clochard. Sai, oggi i veri naufraghi sono i clochard. Quello di abbandonare tutto, di lasciarsi tutto alle spalle è un desiderio che ha molta gente ma che magari non tira fuori. I nuovi Robonson Crusoe, quelli che vogliono allontanarsi dai parenti, abbandonare il loro lavoro e vivere alla giornata con espedienti sono appunto i clochard ,oggi molto criminalizzati. Addirittura non possono più nemmeno elemosinare.
Cosa ne pensi della sconfitta elettorale, qual è la tua analisi a freddo ora che sono passati diversi mesi? Rifondazione in particolare ha preso una batosta notevole
Ho fatto così tante analisi sulla sconfitta che se ne avessi fatte altrettante con lo psichiatra credo che lo avrei consumato. Le ragioni sono tante e sarebbe semplicistico ridurle a una sola. La prima è sicuramente che il governo Prodi è stato più sbilanciato al centro che a sinistra. Pensioni, precariato, unioni civili… La mano era più tesa verso il centro egocentrico che poi ha fatto cadere il governo. Poi c’è stato il richiamo al voto utile di Veltroni che ha sicuramente pesato molto. E infine credo che in qualche modo siano state sbagliate alcune candidature, che sono sembrate troppo calate dall’alto e poco radicate territorialmente. E poi il progetto della sinistra arcobaleno è stato poco discusso e poco elaborato con la base elettorale, probabilmente a causa della mancanza di tempo. Quelli che erano abituati alla falce e al martello si sono ritrovati con l’arcobaleno e non hanno capito bene il perché.
Della battaglia interna Ferrero-Nichi Vendola cosa ne pensi? Credi sia stata fatta una scelta giusta?
Credo sia stata più una battaglia sulla leadership che sui contenuti perché alla fine Ferrero ha vinto perché tutte le altre mozioni, tranne quella di Vendola, si sono coalizzate indipendentemente dalle posizioni, pur di sconfiggere Nichi. Io mi auguro che il percorso continui, sono contenta che Vendola sia rimasto nel gruppo e non lo abbia spaccato. Ora bisogna lavorare per un partito che rappresenti tutte quelle istanze che in questo momento non sono rappresentate in parlamento, che dia voce a tutti quelli che altrimenti voce non hanno. Un partito aperto ai movimenti, che sappia cogliere le esigenze di tutti, operai, omosessuali o transessuali senza gerarchie.
Non hai avuto nessun dispiacere per la sconfitta di Vendola?
Il dispiacere è stato, a un certo punto, vedere gli uni contro gli altri. Quando in una famiglia c’è una batosta di solito ci si unisce. Ma questo episodio è superato.
La reazione dei “compagni” alla tua partenza per l’Isola è stata molto forte. Che ne pensi?
Quando la notizia è stata resa pubblica, sul mio sito mi sono arrivati molti messaggi di approvazione e una minima parte di critica. Ho partecipato a molte manifestazioni pubbliche quando già si sapeva della mia partenza ed erano davvero pochissimi quelli che esprimevano contrarietà alla mia partenza per l’Isola. Non mi sottraggo, anche di fronte a chi mi dice di sentirsi deluso da me perché partecipo a un reality. Io provengo dal mondo dello spettacolo, a un certo punto della mia vita e carriera è per me molto stimolante fare un’esperienza del genere. E soprattutto è un grande mezzo per raggiungere il mio fine. E il fine è tenere alta l’attenzione su alcuni tempi importanti che in questi anni di parlamento saranno ignorati. Perché non credo che a Palazzo Chigi in questi anni si parlerà di trans violentate o uccise o di diritti dei gay. Sono altre le priorità.
Daria Bignardi ha detto che tiferà per te
Ho letto. Sono molto contenta. Dopo lo stupore iniziale, devo dire che molti mi fermano ora facendomi delle raccomandazioni e dicendomi che se mi comporterò bene tiferanno per me.
Quali raccomandazioni ti fanno?
Non litigare, non scendere a bassi livelli, non dire parolacce, soprattutto mi dicono di non farmi coinvolgere in risse.
Ti sei preparata in qualche modo a questa grande prova fisica?
No perché sono un’incosciente. Però ho smesso di fumare, quello sì. Sto scalando anche le dose di caffè. Ora sono a quota una al giorno. Voglio cercare di abituarmi, per quanto possibile, alle rinunce.
Che cosa ti porti?
Questo va concordato con gli autori. Spero che mi facciano passare le pinzette.
Perché?
Prova a indovinare! Puoi usarle per toglierti i peli, per aprire i frutti di mare e pure per fare le tacche sugli alberi per mantenere la cognizione del tempo che passa. Volevo portarmi sacco a pelo e coperta ma non si può. Volevo maschera e boccaglio ma fanno parte dei premi ricompensa quindi niente. Spero di poter portare il mio libretto di preghiere buddiste, anche se i libri sono vietati perché distolgono dall’aggregazione. E forse un portafortuna.
Il tuo più grande timore?
Sai, io vivo in una grande città e sono molto indipendente, quindi quando c’è qualcuno che mi sta antipatico tendo a non frequentarlo. Questo sarà un lusso che lì non potrò permettermi.
Dopo “Muccassassina” pensi a un altro libro?
Sì, un libro di favole. Per tutti, per bambini o per adulti prevenuti. Molte di queste favole avranno come argomento le trans.
Ogni due per tre si parla del tuo seno rifatto, che all’Isola vedremo parecchio, come mai?
Non so, questo gossip sul mio seno mi stupisce sempre anche perché l’operazione ormai risale a un po’ di tempo fa. Che posso dire? Le mie tette stanno bene, sono su di morale e gli ho pure dato un nome: si chiamano Anna e Maria, così le chiamo Annamaria tutte e due.
Fonte:
Libero