Mvula Sungani CompanyMarlene Kuntz liveIL VESTITO DI MARLENEla danza incontra il Rock con la partecipazione di Emanuela Bianchinie i solisti della Mvula Sungani Companymusica liveCristiano Godano, voce e chitarraRiccardo Tesio, chitarraLuca

Bergia, batteriacoreografie Mvula Sunganimusiche e testi Marlene Kuntzsoggetto Tom Cardinalidrammaturgia Mvula Sungani / Paolo CardinaliIl CRDL Residenza delle Contaminazioni Coreutiche in collaborazione con il Zona Franca Spettacolo, hanno dato vita ad un progetto innovativo che traccia i contorni di un garbato profilo muliebre dal titolo Il Vestito di Marlene la DANZA incontra il ROCK.La nuova produzione, nata da una residenza multidisciplinare al Teatro Lyrick di Assisi, fonda le sue basi su due elementi portanti la Physical Dance ed il Rock, forza e poesia di due anime artistiche da sempre all’avanguardia: la Mvula Sungani Company ed i Marlene Kuntz. Un cast d’eccezione che propone sul palco Emanuela Bianchini ed i solisti della Mvula Sungani Company uniti ai Marlene Kuntz per un’opera simbiotica.Il Vestito di Marlene è tanto la veste di seta che accondiscende le flessuosità di un corpo femminile quanto la pelle che le costringe, le vessa o in estrema sintesi i lividi, lascito di un rapporto possessivo a farle da vestigia. Dalle muse delle notti insonni dei poeti alle prostitute complesse, spigolose, profonde di Egon Schiele. Da Marlene a Marlene senza che Marlene sia mai la stessa. Una sorta di intima esposizione che attraverso il ponte metaforico del vestito cuce lo sviluppo dello spettacolo ai fianchi partendo dalla mente, in una sintesi ammaliante, a tratti lisergica e corporale attraverso il viatico della fisicità della danza di Mvula Sungani dritto alla poetica dei Marlene Kuntz, carezzandola, al petto cingendola. Due anime, la danza e la musica, che si alternano nel ruolo di modella e sarto, di musa e cantore, alcove di un’anima comune. Un “Flash nevrotico” o una quiete ammaliante, confortante. Un passaggio/transito degli stati d’animo vittime del concetto tempo/umori. Un ritratto di donna che si esaurisce in un gemito tanto quanto di quella capace di protendere all’eterno.Filo conduttore dello spettacolo è la figura femminile in tutti i molteplici aspetti che la contraddistinguono. Figura alla quale spesso non si rende adeguata giustizia, ma che altrettanto spesso si impone quale fonte di ispirazione. Protagonista assoluta dell’arte che non può trovare rappresentazione migliore, oltre che nella pittura e nella scultura, anche nella danza e nella musica. Espressioni artistiche che, grazie al loro dinamismo, favoriscono l’interazione ed il coinvolgimento emotivo dello spettatore. La particolarità di questo innovativo progetto sta nel fatto che, cosa senza precedenti nell’ambito della danza contemporanea e della musica rock, sia i danzatori che la band sono presenti in scena. Due espressioni artistiche si fondono dal vivo: le melodie ammalianti, tanto quanto le sonorità acide e disturbate dei Marlene Kuntz, in una simbiosi perfetta con la fisicità e la grazia della Mvula Sungani Company.