Theama Teatro ESMERALDA E QUASIMODO AUTORE: Aristide Genovese e Piergiorgio Piccoli CAST: Anna Farinello, Federico Farsura, Matteo Zandonà, Ilaria Pravato COREOGRAFIE: Ester Mannato – Obiettivo danza SCENOGRAFIA: Mara SantacatterinaLUCI: Claudio ScuccatoCONSULENZA ARTISTICA: Piergiorgio Piccoli REGIA: Anna

Zago e Aristide Genovese Ispirato al famoso romanzo Notre Dame de Paris di Victor Hugo e al balletto di Jules Perrot “La Esmeralda”, lo spettacolo è incentrato sulla figura della ballerina Esmeralda e del suo rapporto con il poco fortunato Quasimodo, il gobbo campanaro di Notre Dame.Esmeralda, il cui vero nome è Agnès, rimasta orfana da piccola e poi cresciuta dall’arcidiacono Frollo, è la più bella e brava ballerina di Parigi, ma la rigida educazione di Frollo non le permette di seguire la sua arte. Troverà amicizia e conforto nel solitario Quasimodo, anche lui vessato dall’arcidiacono perchè considerato brutto e deforme.I due ragazzi riusciranno, grazie anche all’aiuto di una zingara, a trovare l’uno nell’altro la forza ed il coraggio per opporsi alla crudeltà di Frollo, riuscendo a “vedersi” e a “sentirsi” oltre le apparenze fisiche.La contrapposizione fra la bellezza, l’eleganza e l’armonia dei movimenti di Esmeralda e la deformità e la goffaggine di Quasimodo, nonché fra l’impossibilità di esprimersi verbalmente di lei e l’incredibile voce melodica di lui, non sarà un ostacolo alla loro amicizia, anzi diventerà motivo di unione, perché scopriranno che i loro cuori e le loro anime, pure e candide, sono le due facce di una stessa medaglia.Lo spettacolo pone la propria attenzione sulle tematiche dell’educazione e in modo particolare sulla capacità del mondo adulto di riconoscere e dare “libertà” alle potenzialità individuali dei bambini e dei ragazzi.Un’interpretazione troppo rigida delle regole può soffocare l’intimità. Il bambino all’inizio del suo percorso nella vita ha bisogno sicuramente di una guida e di un punto di riferimento, ma se le regole vengono subite e non comprese ci si avvia alla costruzione di rapporti basati sull’autoritarismo e sul ruolo, escludendo l’affettività e lo sviluppo armonico dell’individuo. L’esplorazione intima della sfera dei sentimenti e degli affetti è condizione necessaria alla crescita.