Alla ricerca dei classici perduti Iniziativa culturalmente assai valida quella della casa editrice Sandron e del suo direttore editoriale, il critico letterario fiorentino Silvio Ulivelli. Che lancia la collana "Rarità letterarie".
Ha il sapore della riscoperta di un affresco scomparso la ristampa di opere del nostro Ottocento e Primo Novecento che nessuno ripubblicava più da decenni o addirittura dalla prima stampa e che quindi non comparivano commentati in pressoché nessuna silloge critica di critici letterari. Sono gli anni delle prime inchieste parlamentari sulle condizioni di vita del paese reale. Si nota l'influsso di quel Verismo che ha dominato la cultura assieme al Positivismo.E' di adesso la notizia dello studente italiano che scopre a Madrid un'opera perduta di Mercadante. Si tratta de "I due Figaro", 'sequel' delle "Nozze di Figaro" e del "Barbiere di Siviglia". L'opera verrà diretta dal maestro Muti al festival di Ravenna e a Salisburgo.
A questo livello si colloca l'iniziativa Sandron, che rilancia di nuovo Firenze come motore primo della cultura italiana. Queste opere salvate dall'oblio sono anche tutti testi pronti per l'adozione nelle scuole superiori, oltre che per l'erudizione personale. Le note al testo sono state volutamente mantenute ‘leggere' per non affliggere il lettore appassionato con troppi rimandi distraenti.In particolare per la nostra letteratura toscana è fonte di orgoglio la ristampa di Mario Pratesi, il narratore della campagna toscana, primo ‘profeta' dei rischi di una urbanizzazione di massa.Salvatore di Giacomo permette di approfondire le ricerche su quella ‘napoletanità' che è nota in tutto il mondo. Federico de Roberto, con gli altri Siciliani, risulta ancor più valorizzato dalle sue opere minori, consolidandosi nella storia della letteratura italiana come primo allievo del Verga.Anche la figura di Luigi Capuana , che con "Giacinta" ci ha dato il manifesto del Verismo, emerge a tutto tondo pronta per essere definita magari da una ulteriore tesi di laurea.Completano il quadro le opere di autori minori ma non meno inseriti nel loro tempo quali i fratelli Antona-Traversi od il senatore del Regno ed Accademico della Crusca , Giovanni Alfredo Cesareo.Auguriamo alla casa editrice Sandron ed al suo direttore Silvio Ulivelli , non nuovi a scelte culturali controcorrente, quel successo editoriale che meritano non fosse altro per la lacuna colmata nella conservazione di testimonianze della cultura nazionale e che avrebbe dovuto vedere un decisivo intervento dello Stato a cui questa iniziativa ha supplito.