Nel mondo egizio, il re rappresenta la divinità in terra. La sua incoronazione avveniva di giorno, alla luce solare, affinché il sole, signore del mondo, inviasse al nuovo sovrano i suoi raggi benefici. Tale rito era poi ripetuto in occasione del giubileo che si svolgeva ogni 30 anni di regno. Tale giubileo simboleggiava la rigenerazione del sovrano e la sua volontà di sopravvivenza.
Il re era il punto di riferimento di tutto lo stato. Egli fondava edifici religiosi e conduceva l’esercito in guerra guidando personalmente il proprio carro da battaglia. Egli viveva con la regina e i figli in un lussuoso palazzo a più piani. A loro due erano concesso portare lo Ank, simbolo della vita. Con il faraone collaborava il Vizir (uomo che godeva di tutta la fiducia del re).
Sotto al faraone si collocava la classe sacerdotale, poi quella dei militari, poi li uomini liberi. Agli schiavi, invece, non era riservata alcuna categoria sociale.
Tra le attività svolte dagli egizi, una particolarmente importante era quella dello scriba. Gli scribi erano funzionari di alto grado in possesso di uno strumento culturale fondamentale come la scrittura. Essi erano addetti alla documentazione di ciò che il faraone decideva pertanto erano informati di tutti segreti della sua politica.
La posizione della donna era paritaria rispetto a quella dell’uomo. Essa governava la casa ed educava i figli fino alla loro età di 6 anni. Dopo frequentavano le scuole, da quelle infantili alle università templari.
Gli egizi vivevano in ampie case a più piani, con finestre piccole ma con vetri colorati, con un giardino e pitture alle pareti e con arredi dalle vivaci tinte.
Ai cittadini si prescriveva l’osservanza delle leggi, il rispetto degli altri (in particolare verso gli anziani), il culto pubblico e privato. Le famiglie con il grado più elevato mantenevano i rapporti sociali mediante visite reciproche, divertimenti e pranzi. Durante questi banchetti i commensali usavano porsi sulla parrucca dei coni oleosi che a contatto con il capo si scioglieva lentamente spargendo un gradevole profumo. Mentre si pranzava si ascoltava della musica, si assisteva alle danze e si giocava. Fra i giochi più comuni egiziani vi era lo Zènet. Si giocava in due avversari su di una scacchiera di trenta caselle di egual colore disposte su tre file di dieci ciascuna. Essi muovevano le pedine probabilmente analogamente a quando accade a noi oggi con la dama. Purtroppo con tecniche che noi oggi non siamo a conoscenza anche perché durante il periodo egizio a questo gioco son stati apportate delle variazioni.
Per quanto riguarda lo sport, cessate le necessità preistoriche della caccia e della pesca, queste continuarono ad esser esercitate, ma per puro divertimento. Inoltre, altri sport praticati erano la lotta, il pugilato e la scherma.
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