Il sogno, la voglia di conoscere e viaggiare con la propria mente. Spesso ci sono luoghi che con le loro mura, le loro caratteristiche, anche soltanto con i loro confini raccontano le persone che li hanno vissuti. Se avete voglia di viaggiare lungo i sentieri dell'immaginario vogliamo suggerirvi un luogo che non molti in Italia conoscono: il Giardino dei Tarocchi.

Il Giardino dei Tarocchi è un parco artistico situato a
Garavicchio, una frazione di Capalbio in Toscana, ideato da Niki de Saint Phalle, popolato di enormi statue ispirate alle figure degli arcani maggiori dei tarocchi. Per chi avesse avuto la fortuna di visitare Barcellona, ricorda senza dubbio - e vi spiegheremo il perché nel corso di questa storia - il Parc Güell, forse l'opera più grande e impegnativa dell'architetto di Dio Antoni Gaudì. Le sculture ispirate agli arcani dei Tarocchi, pregne di significati simbolici ed esoterici, sono l'ultima tappa di un percorso artistico iniziato da Niki de Saint Phalle a metà degli anni Sessanta, dopo aver abbandonato il Nouveau Réalisme e gli assemblaggi polimaterici per la creazione delle cosiddette "Nanas", enormi, sinuose figure femminili, la prima delle quali - la Hon - venne realizzata nel 1966 per il
Museo di Stoccolma e la più famosa delle quali, la Tete, fu terminata nel 1973 nel bosco di Milly-la-Foret in Francia e dichiarata monumento nazionale dal presidente Mitterrand. Proprio seguendo l'ispirazione avuta durante la visita al Parque Guell dell'architetto visionario di Barcellona, poi rafforzata dalla visita al giardino dei mostri di Bomarzo fatto costruire da Vicino Orsini nel XVI secolo, Niki de Saint Phalle iniziò la costruzione del Giardino dei Tarocchi nel 1979, su un terreno di mezzo ettaro ricoperto dalla macchia mediterranea su questa collina della Maremma toscana: il terreno era stato messo a disposizione da Nicola e Carlo Caracciolo grazie alla mediazione di Marella Agnelli Caracciolo.Identificando nel Giardino il sogno magico e spirituale della sua vita, Niki de Saint Phalle si dedicò dedicata alla costruzione di ventidue imponenti figure in acciaio e cemento ricoperte di vetri, specchi e ceramiche colorate, per più di diciassette anni, affiancata, oltre che da diversi mastri operai specializzati, da un'equipe di nomi famosi dell'arte contemporanea come Rico Weber, Sepp Imhof, Paul Wiedmer, Dok van Winsen, Pierre Marie ed Isabelle Le Jeune, Alan Davie, Marino Karella e soprattutto dal marito Jean Tinguely, scomparso nel 1991, che ha creato le strutture metalliche delle enormi sculture e ne ha integrate alcune con le sue mécaniques, assemblaggi semoventi di elementi meccanici in ferro. L'anno dopo Niki de Saint Phalle costituì la
Fondazione "Il Giardino dei Tarocchi" il cui scopo è quello di preservare e mantenere l'opera realizzata dalla scultrice.
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