Serve un altro approccio, serve un altro basket, serve un'altra Mens Sana. Tutto sbagliato, tutto da rifare dopo la "legnata" di venerdì sera ma, per fortuna, è già il giorno

di gara2 e si può almeno sperare che gli effetti nefasti del 79-103 di 2 giorni fa non abbiano fatto in tempo ad entrare in circolo a quel sistema Montepaschi che l'Ea7 ha scardinato con sicurezza nel primo atto dei quarti di finale. Si riparte ancora dal Forum di Assago, palla a due alle 19. Chi ha energie deve buttarle sul parquet, altrimenti martedì, a Siena, si riprenderà da uno 0-2 difficile da sovvertire. Qui Montepaschi Serata da uomini veri, da "pretoriani" verrebbe da dire. Stando alle parole, durissime, pronunciate da Luca Banchi dopo gara 1, oggi avrà spazio chi ha gli attributi adatti a giocare una partita del genere: probabilissimo il ricorso alla cosiddetta vecchia guardia (Ress, Carraretto, Moss), almeno fino a quando la condizione atletica glielo potrà consentire, oltre che al temperamento di Daniel Hackett, unico a poter uscire a testa alta dalla mattanza della prima gara. Sulla graticola Bobby Brown, che deve sterzare in fretta per non ripetere i danni, e l'inconcludenza, di venerdì, come del resto il reparto lunghi (Eze, Sanikidze, allargando il raggio d'azione pure Kangur), anonimo quando non addirittura dannoso nell' economia di una sfida che è utopia pensare di pareggiare tirando sempre e solo da fuori. Per quanto arrivato nel corso del garbage-time, oltretutto in maniera abbastanza slegata dal resto dei giochi di squadra, il trentello di Dionte Christmas testimonia se non altro il fiuto del canestro che lo statunitense può portare in dote. Serve talento offensivo, e lui può darne, per mischiare le carte ad una serie altrimenti dall'esito prevedibile. Anche perché sul piano della reattività difensiva, ad oggi, si è visto che contro un Gentile o un Hairston ci sono poche chances di portarla a casa. Capitolo infermeria: Matt Janning continua a lavorare per recuperare dall'infortunio alla caviglia ma anche oggi non dovrebbe essere fra i dodici. Qui Ea7 Riesce benissimo il ruolo del pompiere a Sergio Scariolo. Lo ha interpretato nei tanti momenti difficili della stagione, figurarsi se non gli compete adesso che la sua Milano pare aver finalmente ingranato quelle marce alte che il talento e la lunghezza del roster le garantiscono nella corsa al tricolore: se il +24 di gara 1 può essere un dettaglio, il 3-0 stagionale su Siena lo è però molto meno e può anzi essere la linea di demarcazione tra il presente ed un passato nel quale ad avere sicurezza, "confidence" per dilla all'americana, nei propri mezzi erano sempre e solo gli avversari venuti dalla Toscana. L'Armani di 48 ore fa è una macchina da guerra che può stritolare qualunque avversario sulla strada dello scudetto, certo deve dimostrare di avere acquisito una volta per tutte la continuità di rendimento ma i presupposti ci sono tutti e l'aver iniziato a sfruttare pure il fattore campo (al Forum, da metà gennaio, è passata indenne solo Montegranaro) è un'ulteriore risposta positiva ai mali che l'hanno afflitta in Europa e nella prima parte della stagione italiana. Aspettando Langford (che sta meglio e, gradualmente, potrebbe rientrare a breve), Marques Green ha saputo ridisegnarla col suo pick'n roll, l'esplosione definitiva del gran talento di Gentile ha fatto il resto, permettendole di recuperare i picchi di classe di Hairston oltre che di liberare spazi sotto per quegli "armadi a sei ante" che, si chiamino Bourousis o Mensah-Bonsu, potrebbero fare la differenza nella lotta per il titolo. Arbitri e media Fischiano i signori Roberto Chiari (Tv), Emanuele Aronne (Vt) e Paolo Quacci (Pv). Non sarà possibile vederla, la partita, perché la Rai punta oggi su Varese-Venezia ma, nonostante l'assenza di contemporaneità (a Masnago si scende in campo alle 17.30), non ha concesso alcun nulla osta al circuito di tv locali di trasmetterla. Necessario sintonizzarsi sulle frequenze di Radio Siena e Antenna radio esse, oppure sulla web radio di www.menssanabasket.it, per ascoltare come andranno le cose. Matteo Tasso

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