Il team varesino opta per la soluzione interna affidandosi alla sua bandiera degli anni ’80 e ’90’. Schiavi di ritorno a Varese? L’occasione giusta per rilanciare due settori giovanili. Mentre le alternative senior

a Costa Volpino e Piadena perdono quota, l’ipotesi di un incarico a livello giovanile nella città natale del coach tre volte campione d’Italia (Pall.Varese 1999 e 2000 con il gruppo 86 di Canavesi, Campus 2003 con l’88 di Rosignoli e Santambrogio) prende sempre più corpo con il passare dei giorni. C’è ancora da capire con quale ruolo e con il mandato di chi, ma nel momento in cui entrambe le realtà cittadine vogliono potenziare comunque i rispettivi vivai l’occasione è troppo ghiotta per passare la mano. Da una parte il nuovo ruolo di responsabile dell’area tecnica affidata a Cecco Vescovi inserisce tra le priorità assolute proprio il potenziamento del settore giovanile; dall’altra c’è l’intento di rimettere il vivaio al centro dell’attività di una società storicamente votata alla crescita ed al lancio di giovani talenti - magari proprio verso la Pallacanestro Varese - come la Robur et Fides. E d’altra parte la funzione dell’accordo di collaborazione instaurato lo scorso anno dovrebbe essere proprio quella di produrre giocatori in grado di essere protagonisti in serie A (è il caso di Cecco Vescovi, nato cestisticamente in via Marzorati e passato sedicenne alla Pall.Varese) o di dare certezze a lungo termine alla DNB della Robur (qui l’esempio più calzante è proprio il neo-coach della prima squadra Romano Pagani, giunto 18enne in via Marzorati). Che sia proprio Schiavi l’uomo ad hoc per rendere ancora più uniti gli intenti già comuni delle due maggiori realtà cittadine, ricreando una fucina di talenti per "implementare" le rispettive prime squadre?