La perdita di Dwight Howard pone problemi di altezza in casa Lakers. Forti problemi, e adesso tocca girarsi intorno per vedere cosa passa il convento. Il rischio è quello di

ritrovarsi nella metà sbagliata della classifica della Western Conference, una cosa che non succede dal 2005. Oltretutto il budget a disposizione per firmare un free agent sarebbe di "appena" 3,2 milioni di dollari. Per cui Earl Clark, che ha firmato per uno stipendio di 9, lo ha fatto con i Cleveland Cavaliers. Ecco perchè dal cilindro di Mitch Kupchak sarebbe uscito il nome di Lamar Odom (2,08, 33 anni), un ritorno che sarebbe gradito dalla Lakers Nation, come confermato da diversi tweet. Eppure le due parti non si erano lasciate molto bene alla fine del lockout del 2011. Odom aveva appena vinto il premio di miglior sesto uomo dell'anno con 14,4 punti con il 53% e 8,7 rimbalzi in 32,2 minuti/partita. Proposto come merce di scambio nell'affare sfumato di Chris Paul, l'ombroso pivot fu trasferito prima a Dallas con un ignominioso passaggio in NBDL ai Texas Legend. Toccato il fondo, si può solo risalire: ai Clippers ha giocato 82 partite, recuperando gran parte del suo livello. Oggi è un free agent nella migliore condizione che possano desiderare i Lakers: ma in prospettiva della lotta al titolo NBA 2014 per Odom sarebbe meglio rimanere dall'altra parte di Los Angeles. Anche se in ogni caso lui scenderebbe sempre in campo allo Staples Center.