Abbiamo fatto due chiacchiere con coach Lino Lardo che ci ha illustrato le sue idee su alcune questioni tecnico-tattiche inerenti la formazione granata e non solo. Qui di seguito l’intervista. Sin

da subito hai puntato fortemente sui due americani nel ruolo di esterni. Perché pensi sia la scelta giusta in Legadue Gold? “Abbiamo avuto subito la possibilità di prendere due lunghi italiani di spessore, ragion per cui la scelta degli americani s’è indirizzata verso un playmaker ed una guardia, anche perché nel ruolo di ala piccola eravamo vicinissimi a Ferrero che poi infatti ha firmato con noi. Non penso che per fare bene in Legadue Gold ci siano delle leggi già scritte per quanto riguarda la coppia di americani da prendere, ritengo invece importante avere un buon nucleo di italiani”. Pensi che la scelta di due americani “leggeri” possa far sì che gli avversari li isolino in post-basso? “Penso che non soffriranno in difesa in post basso. Parker fisicamente è tosto e non molla di un centimetro mentre Lowery col suo atletismo si farà valere anche in quella posizione, credo più in generale che sia una coppia ben assortita. E poi non penso che nei ruoli di 1 e 2 ci sia gente molto più grossa nelle altre squadre di Legadue Gold”. Le “etichette” cestistiche su Lino Lardo narrano di un basket controllato, molto attento alla fase difensiva, dalla quale poi costruire la fase di transizione. Sarà così anche a Trapani? “Nonostante le etichette non mi piacciano, penso che si possa attaccare meglio partendo da una buona difesa, costruendo poi una buona transizione. È chiaro che non basta correre tanto per farlo ma bisogna fare contropiede con la testa. Mi piace in generale assegnare dei ruoli ben specifici ai miei atleti”. Nel ruolo di “quattro” non s’intravedono dei vice Baldassarre. Quando quest’ultimo non sarà in campo, punterai sui due lunghi di ruolo o su quintetti atipici sopperendo con la velocità ai centimetri? “È chiaro che le opzioni non ci mancano. Ad esempio potremo valutare più avanti se lo stesso Rizzitiello potrà giocare da quattro atipico in un quintetto più dinamico”. Quale pensi possa essere il ruolo degli under nella formazione granata. Mandarli sin da subito in campo si tradurrebbe, con le attuali norme, nell’unica via per aumentare le rotazioni. “Questo è proprio il nostro obiettivo. Credo che di volta in volta Bartoli e Bossi possano darci minuti importanti. Per ciò che concerne Tabbi l’infortunio al ginocchio l’ha un po’ frenato nella crescita ma la recentissima convocazione nella Nazionale Under 20 parla sicuramente a suo favore”. Durante la tua presentazione m’è parso di capire come non ami l’attuale abuso del pick and roll. Ci spieghi perché? Come imposterai quindi l’attacco di Trapani. “Non voglio demonizzare in assoluto questo particolare del gioco offensivo ma da un decennio a questa parte si sta esagerando . Va detto che si sono viste squadre attuarlo molto bene, come Siena e Cantù, coinvolgendo cinque giocatori ma tante volte ho invece assistito a due giocatori giocare il pick and roll e gli altri guardare! Credo si sia persa un po’ la voglia di giocare assieme. Ormai i giocatori conoscono meglio questo tipo di gioco, quindi molti allenatori si affidano ad esso anche perché di tempo per lavorare ne viene concesso sempre meno. Chiaramente qui a Trapani inseriremo anche delle situazioni di pick and roll, soprattutto per Parker, ma voglio che principalmente la squadra cerchi di giocare insieme. D’altronde il basket è per definizione uno sport di squadra!”.