L'incontro, introdotto dal responsabile dell'area Renzo Simonetti, è servito a presentare una tecnologia - attualmente commercializzata dalla società 'Biohyst' - che promette di conciliare necessità alimentari ed energetiche a partire

dalla trasformazione di molte biomasse, tra cui scarti e sottoprodotti agricoli. Hyst, acronimo per 'hypercritical separation technology', è basata su un processo di disgregazione delle strutture vegetali delle biomasse mediante urti reciproci delle parti all'interno di una corrente d'aria, con un impatto ambientale che i progettisti dichiarano nullo.