Oscura la gestione dei fondi. Norme di sicurezza violate. Soppresse due sezioni per crollo delle iscrizioni. Richiesto l’accertamento disciplinare della dirigente dal Consiglio d’Istituto. SCUOLA - XI ISTITUTO COMPRENSIVO DI PADOVA Perfetto

il conflitto d’interesse fra la dirigente scolastica dell’XI Istituto Comprensivo di Padova (scuole Collodi, Randi, Valeri, Vivaldi, Zanibon) Enrica Bojan e il ruolo che occupa presso l’Istituto stesso. La dirigente si è infatti autoassegnata un incarico di “coordinamento e attività logistiche” per un ammontare complessivo di 1400 € (35 € per 40 ore), prontamente annullato dalla dirigente stessa nel momento in cui il Consiglio d’Istituto ha compiuto la scoperta. Il fatto è emerso dall’esame del conto consuntivo effettuato dal Consiglio d’Istituto il quale, alla richiesta rivolta alla dirigente se riteneva legittimo che la dirigente stessa potesse ricoprire un incarico e percepire dall’Istituto da lei presieduto un compenso economico, la stessa rispondeva affermativamente. Affermava inoltre di aver ereditato l’incarico dal precedente dirigente, ma dall’esame della documentazione contabile non è risultato che alcun compenso per un analogo incarico fosse stato erogato dall’XI Comprensivo al precedente dirigente. La pesante accusa è soltanto l’ultima della lunga serie che la dirigente ha accumulato in neanche due anni di attività presso l’XI Istituto Comprensivo. L’elenco si trova all’interno del dossier (“Dossier Bojan”) elaborato da alcuni genitori. Gestione fondi e trasparenza occupano un posto di primo piano. Spicca la risposta data dalla dirigente ai chiarimenti richiesti dal Consiglio d’Istituto relativamente ai criteri di finanziamento dei progetti realizzati con i fondi raccolti dal contributo volontario (POF). La dirigente ha sostenuto che “la domanda non è pertinente”. “Più volte i genitori hanno chiesto ai consiglieri trasparenza sui soldi del POF” continua il Dossier “e molte volte come consiglieri abbiamo sottolineato l'importanza di tale comunicazione, anche al fine di stimolarne il pagamento da parte di molti genitori che, non vedendoci chiaro, scelgono consapevolmente di non versare il contributo. La dirigenza non ha voluto sentire ragione negando la trasparenza della spesa ai genitori.” La dirigente è inoltre giunta a negare la copia del POF (resoconto del contributo volontario) dell’anno precedente, che dovrebbe essere consegnato direttamente ad ogni famiglia all’inizio dell’anno scolastico. L’atteggiamento dimostra, secondo il Dossier, “scarsa conoscenza delle normative e dei Regolamenti ministeriali che presiedono il funzionamento della Scuola”: tale diritto di accesso è stato infatti riconosciuto dalla Commissione di Accesso agli Atti del Consiglio di Ministri, cui è stato inoltrato più volte ricorso contro l’atteggiamento della Dirigente. Il Dossier parla infine di “uso arbitrario e distorto del richiamo alle esigenze della sicurezza”, decisamente violate dalla dirigente la quale non ha esitato, nel caso di assenze del personale docente, a ridistribuire in altre classi gli studenti “nonostante il numero dei presenti superasse la capienza massima prevista per legge”. Il Dossier denuncia inoltre la convocazione, in caso di assenze dei docenti, di “un numero insufficiente di insegnanti supplenti e personale ATA”. Da tutto questo, e da molto altro puntualmente elencato nel Dossier, la “richiesta di accertamento di eventuali profili di responsabilità disciplinare nei confronti della dott.ssa Enrica Bojan” espressa dal Consiglio d’Istituto. Da segnalare infine il crollo delle iscrizioni dovuto alla pessima reputazione guadagnata dall’Istituto nel corso della gestione Bojan. Il crollo ha portato alla soppressione di ben due sezioni, rispettivamente alla Vivaldi e alla Valeri e all’assurdo disagio dei genitori che avranno un figlio in una scuola e un altro in un’altra scuola.