Prostituzione in aumento nelle scuole
Dopo che il Comune aveva manifestato l'intenzione di richiedere l'intervento dell'esercito, nella commissione Sicurezza di ieri sera non si è parlato della situazione di degrado in via Trento e dintorni, in quanto al centro della discussione c'era il tema della prostituzione. Una piaga che dalle strade, dove era ed è più visibile, ha imparato a nascondersi fra le mura di qualche appartamento ed è riuscita ad «infettare» anche luoghi sicuri come le scuole.

Qui non ci sono protettori o delinquenti che gestiscono gli affari, ma tante adolescenti che a partire dai 12 anni hanno imparato a usare il corpo come una moneta di scambio per ottenere cellulari, lettori mp3 e vestiti.
I primi a portare a galla il problema sono stati gli operatori del Servizio minori adulti e inclusione del Comune durante gli incontri nelle scuole, e la scoperta è stata preoccupante: in diverse classi delle medie e delle superiori più di una ragazza ha ammesso di fare sesso, con coetanei e non solo, con l'unico obiettivo di ottenere soldi o oggetti di valore.
«La storia dell'idraulico e del suo giro di prostituzione è solo la punta di un iceberg», taglia corto Maurizio Vescovi del Pd, mentre l'assessore alle Politiche sociali, Lorenzo Lasagna, ammette la gravità del fenomeno: «La prostituzione occasionale minorile è in crescita, molte ragazze decidono di esercitare il commercio del corpo per ottenere denaro». Allarmato il commento di Danilo Amadei (Pd) per il quale negli adolescenti c'è «una profonda scissione fra il proprio corpo e la sfera degli affetti».
Per affrontare questa emergenza a 360 gradi il Comune ha deciso di tenere sotto controllo anche internet grazie a un'operatrice che passa in rassegna molti siti a luci rosse, cercando di dipanare la matassa del vizio, soprattutto se a un capo del filo c'è un minore.
Negli ultimi tempi nell'universo della prostituzione è stato rintracciato anche qualche maschio, e uno di questi «ragazzi di vita» ha deciso di uscire dal giro chiedendo aiuto al Comune, che intanto porta avanti progetti per salvare molte «schiave». Attualmente sono 67 le donne prese in carico dall'amministrazione grazie a percorsi contro la prostituzione e contro la tratta degli esseri umani, mentre l'ordinanza antiprostituzione firmata un anno fa dal sindaco ha portato alla notifica di una novantina di contravvenzioni a «lucciole» e clienti. «L'effetto deterrente è dato dall'importo della sanzione che è di 450 euro, e in certe zone la prostituzione di strada sta scomparendo», fa notare il comandante della polizia municipale, Giovanni Jacobazzi.
Sul fronte dei rifugiati politici l'assessore Lasagna ha anticipato la volontà del Comune di aggiungere quattro posti, totalmente a carico dell'ente, ai 20 in capo al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) già presenti a Parma.
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