All'inizio è stato
Facebook. Poi sono arrivati i cartelloni pubblicitari per strada. In
Svizzera a essere un lavoratore oltre frontiera non si grande fortuna. Per lo meno come notorietà positiva.

È di alcuni giorni infatti una campagna pubblicitaria choc trasforma gli italiani e i romeni in ratti che affondano i denti nel formaggio
Canton Ticino. Il ratto piastrellista transfrontaliero Fabrizio, sul manifesto sotto accusa, è protetto da un elmetto giallo. Sono tate le storie di lavoratori che ogni giorni si alzano la mattina presto, macinano chilometri di autostrada per entrare in Svizzera, vivono magari in un bilocale. Eppure per lo spot che campeggia sui muri di Locarno, i "45 mila frontalieri" sono illustrati come topi, ratti, che divorano una forma di formaggio. E la dialettica a suon di rimbrotti più o meno scurrili si consuma anche sul sito della campagna pubblicitaria xenofoba www.balairatt.ch
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